Io non ho paura : trama, personaggi & commento

Recensione del libro “Io non ho paura” Di Niccolò Ammaniti

Riassunto

Il libro racconta in prima persona l’estate del giovane Michele, un bambino di nove anni, che vive in un paesino dell’estremo sud dove trascorre le giornate con i suoi coetanei .

Un giorno Michele, durante una penitenza si imbatte in una fossa dove intravede il corpo di un bambino. Comincia allora a farsi delle domande su ciò che ha visto e ritorna a trovare il bambino fino a farci amicizia.

Attraverso la televisione scopre che il suo nuovo amico è il figlio rapito di una ricca famiglia del “Nord”; quando questo segreto diventa troppo pesante per lui, lo condivide con l’amico Salvatore, il quale però lo rivela a Felice, che è coinvolto nel rapimento.

Quest’ultimo trova Michele nella fossa sulla collina e lo riporta in paese dove il bambino scopre che tutti “i grandi” erano complici nel crimine, compresi i suoi genitori e lo strano “amico” di papà.

Quando il protagonista capisce che gli adulti vogliono uccidere il suo amico, va a cercarlo nel nuovo nascondiglio e con molta fatica riesce a salvarlo. Michele però è stremato e non riesce a scappare quando arriva il padre, che, incaricato di uccidere Filippo, gli spara scambiandolo per l’ostaggio.

Nel frattempo arrivano i carabinieri e il papà con il figlio ferito in braccio si consegna chiedendo aiuto per salvare il figlio.

Personaggio principale

Michele Amitrano è un ragazzino di nove anni che passa le giornate andando in giro in bicicletta insieme ai suoi amici di Acqua Traverse, ma gli piace anche rimanere da solo, quando vuole pensare. E’ generoso: rinuncia a vincere una gara per aiutare la sorella Maria che cade, si offre di fare la penitenza al posto della sua amica Barbara; non ottiene però la stessa solidarietà dagli amici quando confida il suo segreto a Salvatore e questi lo tradisce.

Il piccolo Armitrano è curioso e sufficentemente coraggioso, si pone molte domande e ad alcune trova le sue risposte, anche se a volte irrazionali come i mostri dei suoi sogni e i “signori della collina”.

Vuole molto bene a suo padre e sua madre, che inizialmente rappresentano le persone più forti e capaci che lui conosca ma che, durante il raconto, mostreranno le loro fragilità. Ciò metterà in discussione le certezze di Michele e contemporaneamente lo farà crescere.

É la voce narrante che ci accompagna sulla collina prima alla scoperta di Filippo e poi alla sua ricerca ;  infine instaura con lui un solido legame che lo porterà a salvarlo.

Personaggi secondari

Pino Amitrano, papà di Michele, lavora come trasportatore al nord e cerca di migliorare la situazione economico-sociale della sua famiglia con ogni mezzo possibile, ma con risultati sfortunati.

Teresa Amitrano, mamma di Michele, bella, severa, ma molto affettiva, nonostante i suoi sforzi non riesce a proteggere completamente i suoi figli.

Maria Amitrano, sorella minore di Michele vuole fare tutto ciò che  suo fratello fa e spesso lo stressa e lo mette nei guai, ma gli vuole molto bene,  ed è  ricambiata.

Filippo Carducci ha nove anni come il protagonista, è stato rapito e nascosto nel buco scoperto da Michele; denutrito e spaventato, quasi allucinato parla di orsetti lavatori e angeli custodi.

Salvatore Scardaccione, grande amico di Michele svende però il suo segreto per una “lezione di guida”.

“Il Teschio” è il capo della banda di ragazzini perchè dodicenne, decide regole e penitenze.

Felice Natale, fratello maggiore del Teschio, imbranato giovane adulto è molto scontroso e risponde sempre con astio e aggressività agli insulti di Sergio.

Sergio Matera si presenta quasi come un imperatore; venuto da fuori paese, non piace a nessuno, ma comanda tutti. Ha alle spalle garndi sofferenze, un figlio morto e uno rinnegato.

Ambiente geografico

Il paesino di Acqua Traverse, dove è ambientata la vicenda, è una frazione di Lucignano, ed è una località immaginaria situata nelle assolate campagne del meridione italico.

Il piccolo borgo è costituito da quattro case ed un vecchio palazzo ottocentesco costruiti intorno ad una strada sterrata senza nessuna piazza, senza vicoli, ma con una panchina ed una fontana con il lucchetto in modo da non sprecare l’acqua che arriva in loco soltato tramite un’autocisterna proveniente da Lucignano. I confini del mondo di Michele e dei suoi amici sono rappresentati dalla cittadina di Lucignano, dove possono andare a comprarsi il gelato, e dalla fattoria del signor Melichetti, con suoi suoi maiali “assasini” .

Gli altri due luoghi importanti nella vicenda sono la casa diroccata sulla collina vicino alla quale si trova il buco dove è nascosto Filippo; e il “carrubo”, ossia l’albero di carrube, vicino allo stagno dove Michele si rifugia per pensare.

Periodo storico

Ambientato nella calda, torrida estate del 1978, in un periodo storico caratterizzato da un’alta frequenza di sequestri di persona a scopo di estorsione di denaro, il romanzo presenta la vita di un mezzogiorno povero e incapace di emanciparsi; gli adulti di riferimento appaiono in difficoltà anche nelle condotte malavitose e necessitano comunque di una guida esterna (Sergio) che si impone sugli altri personaggi  senza essere particolarmente dotato di intelligenza e capacità di leadership.

La televisione, allora unico contatto con il mondo esterno, svela a Michele la realtà delle cose.

I carabinieri rappresentano lo Stato, una forza immaginata come superiore e in grado di risolvere e salvare.

Messaggio dell’autore

Per Ammaniti il libro rappresenta il passaggio dall’infanzia alla vita adulta segnato da scoperte e delusioni traumatiche.

Michele cresce affrontando la perdita della fiducia nel padre e nel mondo adulto e il tradimento dell’amicizia da parte del suo amico Salvatore;  accorgendosi che i “mostri cattivi” che lo assediano la notte, possono vivere in realtà nelle persone accanto a lui.

Il suo innato senso di giustizia lo porta a credere comunque nell’amicizia e sostenere e difendere il coetaneo Filippo dimostrandosi migliore dei genitori e di tutti gli adulti del paese.

Anche se l’onestà e la giustizia hanno un costo, Michele viene colpito da un proiettile, il messaggio dell’autore alla fine è positivo ed ottimistico:  Filippo viene liberato e il padre si consegna ai carabinieri per salvare il figlio.

Giudizio Personale

Questo libro mi è piaciuto molto, perchè non solo era leggero nella lettura ma in certi punti era addirittura avvincente. A questo ha certamente contribuito la scrittura in prima persona che rendeva il racconto più concreto e vivido, facendomi immedesimare più facilmente nel personaggio e facendomi immaginare meglio le sue emozioni, fino ad arrivare ad interrogarmi, a libro aperto, su come mi sarei comportato al suo posto.

In effetti, leggere questo libro mi ha aiutato a riflettere sulla distanza che c’è tra i valori interiorizzati e, a volte, i comportamenti delle persone: le azioni dei genitori, e più in generale, di chi abbiamo intorno, sono umane e quindi possono disattendere le aspettative dei figli, che li immaginavano come esempi limpidi di quei valori che essi stessi avevano  insegnato loro.